“Quando suona la campanella” nasce come spazio di riflessione e confronto sulla scuola. Pensiamo che sia importante aprire finestre: sulla didattica reale e sulle relazioni che crescono o degradano nella quotidianità scolastica; ma anche sui tanti modi di stare a scuola di ragazze e ragazzi, bambine e bambini, insegnanti, genitori; sugli slanci, sulle fatiche, sui fallimenti e sui successi.

Riteniamo anche che l'insegnamento e le relazioni che prendono corpo in classe non siano riducibili a profili tecnici ma alludano o sottintendano diverse visioni del mondo. Sono questi perciò i punti fermi da cui abbiamo deciso di partire, inaugurando un'esperienza che auspichiamo lunga e partecipata.

Il titolo viene da una raccolta di racconti sulla scuola pubblicata dal Cesp nel 2006.

Nella presentazione di questo volume si scriveva: “La campanella segna il confine fra ciò che è stato e ciò che verrà, grazie a un percorso di apprendimento o malgrado esso. È dunque un’idea di futuro che comprende quanto di una tradizione e di una eredità avremo saputo mettere a frutto, ma anche quanto avremo dimenticato per far posto all’inconsueto e al rivoluzionario”.

Ci piacerebbe che quell'idea di compenetrazione tra eredità ed utopia fosse il filo rosso anche di questa nuova scommessa di scrittura sulla scuola.